E' stato pubblicato il numero 128 del periodico.
in copertina:
Umberto Coassin, La Risurrezione, acrilico su tavola di compensato
(mm 2050x1020)
(mm 2050x1020)
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La Redazione dedica l’Editoriale al Museo e alla Mostra permanente sulla storia delle tre
latterie posti all’interno della ristrutturata ex latteria di Budoia.
l’Artugna è stata incaricata dall’Amministrazione Comunale
di curarne la realizzazione.
La mostra, che verrà inaugurata prossimamente, si sviluppa
su una ventina di pannelli. Nell’atrio, cinque sono dedicati all’analisi
economica della nostra zona all’inizio del XX secolo e alla spiegazione del
processo di lavorazione del latte, nel casello sociale.
Altri pannelli, ricostruiscono la storia delle tre Latterie
Sociali.
Completano lo spazio museale oggetti di cultura materiale
esposti nella sala.
Con le informazioni raccolte e quelle che riuscirà a reperire,
la Redazione realizzerà un volume per ricordare e non perdere la memoria di questa
importante storia di uomini e di cooperazione che tanto può insegnare anche agli uomini di oggi e di
domani.
Nella Lettera del
Plevan, don Maurizio Busetti ricorda la storica elezione di Papa Francesco,
il Papa dallo stile semplice: una semplicità di approccio con le persone:
semplicità non affettata, studiata per l’occasione o per ricevere consensi ed
applausi. Una semplicità che è stata la sua scelta di vita come sacerdote e
vescovo in Argentina. Questo la gente lo ha capito subito e ha già cominciato a
sentirlo e ad amarlo come il suo Papa.
Sergio Gentilini,
illustra la nuova opera di Umberto Coassin pubblicata in copertina, La Risurrezione. Con quest’opera, l’autore
affronta un argomento di carattere religioso per lui insolito,dopo essersi
impegnato nell’olio, nella grafica e in svariate altre tecniche artistiche,
come il disegno,la xilo e la litografia. Si tratta di un’opera che è il centro e
il fulcro del nostro credere e del nostro «sentire cristiano»: la Risurrezione del Cristo,
evento decisivo per la storia dell’umanità intera, che la Chiesa, dopo secoli,
proclama ancor oggi a Pasqua, in tutte le chiese del mondo: Surrexit spes nostra!
Daniela Cozzarin,
in Un secolo di vita di Antonietta
Sanson, ricorda i 100 anni raggiunti dalla nonna. Ne ricorda i momenti più
salienti della lunga vita, vissuti a Budoia e a Roma.
I festeggiamenti per di Antonietta si sono svolti in due
momenti: il primo, nel giorno del suo compleanno, che ha visto la partecipazione
del Sindaco, di alcuni Assessori comunali, del Parroco e di numerosi compaesani.
Il secondo, la domenica successiva, al quale hanno
partecipato tutti i componenti della famiglia e soprattutto i pronipoti che rappresentano la continuità,
stringendosi intorno a lei in un brindisi benaugurale.
Agli inizi del 1810, sotto la
dominazione napoleonica, all’indomani della guerra con l’Austria e della grande
battaglia dei Camolli del 1809, i nostri paesi sono agitati da una difficile
situazione, venutasi a creare in febbraio. Da Treviso, capoluogo della
Prefettura del Tagliamento comprendente allora il Pordenonese e il Trevigiano,
erano infatti arrivati un giorno quattro gendarmi con il preciso compito di arrestare
tre Dardaghesi. Inizia così, l’articolo storico di Alessandro Fadelli, intitolato Tempi
duri per un Sindaco. Molto interessante.
Il Beato Marco fu a
Dardago? Walter Arzaretti non ha dubbi. La risposta è sì. E la si può
ricavare dall’atto di cresima di Carlo
Domenico Cristofori, che l’arciprete di Aviano don Agostino Andreussi certifica
nel 1904 dai registri dei cresimati del suo archivio in occasione del processo svoltosi
a Venezia. Dal documento si evince che il sacramento fu impartito il 21 giugno
1643 (370 anni fa!) a un ragazzo neanche dodicenne; ma esso è anche la prova
indiretta della frequentazione con la nostra Dardago dell’ora Beato Marco.
Pubblichiamo l’interessante discorso tenuto dal Sindaco Roberto De Marchi in occasione dell’inaugurazione
della ristrutturazione dell’ex latteria di Budoia (9 marzo 2013): Rivive
una storia, di uomini
e cooperazione.
Vittorio Janna Tavan affronta un tema interessante, la gelsicoltura e bachicoltura:
nuove ed antiche opportunità di lavoro. Con l’articolo Il ritorno dei cavaliers fa
un ampia panoramica storica e tecnico-pratica di questo fenomeno che ha
interessato anche le nostre zone fino a qualche decennio fa. E’ ipotizzabile
una riscoperta di tali pratiche di allevamento come fonte di integrazione del
reddito? Alcuni tecnici dicono di sì.
Prossimamente verrà inserita una breve sintesi degli articoli pubblicati.
Il periodico si può trovare fuori della chiesa,
al termine delle Sante messe festive,
e nelle edicole di Dardago e di Budoia.
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