Continua la pubblicazione degli inserti speciali per ricordare la Grande Guerra 1915-1918.
in copertina:
Umberto Martina
(Dardago 1880-Tauriano 1945),
La birraia di Monaco, olio su tela, cm 100x180.
Proprietà Sandra Micheletto Sartori.
Per ricordare il 70° della morte del pittore nato a Dardago.
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La birraia di Monaco, olio su tela, cm 100x180.
Proprietà Sandra Micheletto Sartori.
Per ricordare il 70° della morte del pittore nato a Dardago.
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Ne La lettera del Plevàn, dal titolo Ricordare il passato per apprezzare
il presente e ...costruire
il futuro, don Maurizio Busetti, ricorda che nelle nostre
chiese si trovano diversi oggetti che, prima delle riforme del Concilio,
venivano utilizzati nella liturgia. Spesso giacciono dimenticati in qualche
stanza o in qualche solaio. A Dardago ne sono
stati recuperati molti e, con l'aiuto dei volontari, saranno fruibili da tutti
in un’esposizione permanente. Con l'aiuto economico della Fondazione CRUP stiamo anche restaurando gli antichi registri che documentano la storia dei nostri paesi.
Giuseppe Lacchin 1857-1929 |
Stefania
Miotto, in Emigrazione e riscatto racconta le umili origini e la vita del pioniere
d’industria Giuseppe Lacchin [1857-1929]. Il padre, Domenico, di Santa Lucia di Budoia, emigrò a Venezia e nella città lagunare vide la luce
Giuseppe. Da giovane, Giuseppe iniziò la carriera di imprenditore a Sacile. Tutto ebbe inizio con la vendita di uova e pollame, che ben
presto egli indirizzò verso i mercati esteri con succursali anche a Londra e a
Parigi. Per risolvere il problema della conservazione delle uova, costruì a
Sacile un apposito frigorifero, il primo in Europa. Creò una segheria, presto
trasformata in uno stabilimento per la fabbricazione di mobili. In città aprì
un magazzino di ferramenta, attivò fabbriche di birra e liquori e una fornace
di laterizi. Al 1890 risale l’attività che gli conferì fama internazionale, il
commercio della selvaggina giovane viva, fatta giungere direttamente dai
mercati egiziani, libici, balcanici. Sul finire del secolo rivolse la propria
attenzione all’industria sacilese del carbonato di calcio. Tutte queste
attività gli portarono fama e ricchezza. Divenne anche sindaco di Sacile e
consigliere provinciale. Nella città del Livenza è ricordato con
l’intitolazione al viale che porta alla stazione.
In Disegnare
e dipingere, linfa di vita, Leontina Busetti ci
fa conoscere Claudio Elia
Selva un pittore che vive
a Parigi (zona Montmartre) ma che è
nostro compaesano. Il suo papà, Galliano, era di Polcenigo; la sua mamma,
Berta Busetti, era nata e vissuta a Santa Lucia, in via Rojal, fino
al fino al matrimonio.
Claudio è nato a Parigi, ma fin da bambino è venuto a Santa Lucia:il paese ha lasciato in lui un ricordo indelebile.
Nei lavori che noi conosciamo si avverte un eccezionale gusto cromatico e un’infinita varietà di soggetti.
L'articolo è accompagnato dalla riproduzione di alcune sue opere. Anche la quarta di copertina è dedicata ad alcune sue produzioni.
Quando l'Artugna stava andando in stampa ci è giunta la notizia dell’improvvisa e prematura morte dell’artista
Claudio è nato a Parigi, ma fin da bambino è venuto a Santa Lucia:il paese ha lasciato in lui un ricordo indelebile.
Nei lavori che noi conosciamo si avverte un eccezionale gusto cromatico e un’infinita varietà di soggetti.
L'articolo è accompagnato dalla riproduzione di alcune sue opere. Anche la quarta di copertina è dedicata ad alcune sue produzioni.
Quando l'Artugna stava andando in stampa ci è giunta la notizia dell’improvvisa e prematura morte dell’artista
Un quadro di Claudio Selva ispirato all'alimentazione |
La nostra preziosa collaboratrice vede che qualcosa sta cambiando nella nostra società. Vede profilarsi il mondo dei contadini. Che ritorna a riproporsi.
Finalmente la terra, abbandonata, sta attirando i nostri sguardi e fa crescere i desideri di rimetterci le mani. Anche il successo dell'EXPO, che ha per tema «Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita» sembra dire questo.
Umberto Martina «ritrovato»
A 70 anni dalla morte del pittore a cui Dardago ha dato i natali Vittorio Janna Tavàn parla di una storia di amicizia e della risoluzione del piccolo "giallo" della Birraia di Monaco, il quadro di particolare intensità espressiva che abbiamo pubblicato in copertina. L'amicizia è quella tra il Martina, uno dei più importanti e vigorosi artisti pittori friulani della prima metà del ’900 e Giovanni Micheletto Giovanni Micheletto orgoglio del ciclismo friulano del secondo decennio del XX secolo.
Giusti 30 anni fa, la nostra redazione dedicò al pittore la grande mostra Umberto Martina. Opere del ciclo Cavanis e altri inediti.

Anche domenica 3 maggio,è stata un’altra gran bella
giornata in piazza a Dardago, spiegata dettagliatamente nell'articolo.
Maria Grazia Zambon ci parla del suo
lavoro pastorale in una zona molto difficile: la Turchia.
«La Turchia: terra di reliquie e semi», scrisse più volte san Giovanni
XXIII sul suo diario, durante i suoi dieci anni di nunziatura ad Istanbul. Un
ritornello valido oggi più che mai. I cristiani in Turchia attualmente sono
circa 150 mila, sparsi in minuscole comunità su un territorio grande due volte
e mezzo l’Italia, con una popolazione di 76 milioni d’abitanti, a maggioranza musulmana.
Certo un numero piccolissimo, quasi ridicolo, che, fatti i calcoli, rappresenta
lo 0,15%. Una Chiesa più piccola del più
piccolo dei semi. E pensare che la Turchia è stata la terra di san Paolo, dove
è nato e dove lui stesso ha cominciato a diffondere il cristianesimo.
Sono
trascorsi 25 e 15 anni da quando ci hanno lasciati Aurelio e Mario Signora.
Walter
Arzaretti traccia un profilo delle due personalità.
Aurelio
(classe 1902) si decise, sui 20 anni quasi, per la strada del sacerdozio e fu
ordinato dal patriarca La Fontaine giusto 90 anni fa (1925). Mario (classe1909)
fece tesoro del percorso formativo serio ed esigente avuto in seminario per
studiare ingegneria e quindi lanciarsi nella professione, che esercitò con rigore
morale in diverse città.La figura di Mons. Aurelio Signora è ben delineata nella testimonianza della
professoressa Maria Luisa Giannandrea, che frequentava il prelato negli anni in cui egli operava a Roma.
Julia: Alessandro Fontana offre
ai lettori de l’Artugna, un breve ma coinvolgente racconto ambientato in
Val de Croda. In questo numero viene pubblicata la seconda puntata.
Chei
de ’l Ruial ci illustrano la Festa
de 'l Ruial.
Sabato 2 maggio, al mulin de Bronte, alla presenza di
molte autorità regionali e locali, dei rappresentanti delle aziende sponsor, e di
un numero incredibile di persone, è
stata inaugurata la nuova ruota ad acqua.
I volontari del Comitato hanno anche voluto
dare un sincero ringraziamento alle moltissime persone ed aziende che hanno generosamente
sponsorizzato e contribuito ai lavori realizzati negli ultimi 18 mesi.
La festa si è conclusa bella festa con un
brindisi tutti assieme nel suggestivo
giardino de Bronte
E' stato attivato il nuovo sito www.ruial.it
Questo sito, che porta il suo nome, sta
a rappresentare la moderna funzione del vecio «Ruial», quale contenitore e
veicolo di collegamento e comunicazione per le associazioni operanti sul territorio.
Il sito è a disposizione di tutte le
associazioni, siti, social network che abbiano finalità promozionali del
territorio del Comune di Budoia, nonché culturali, sportive e sociali, senza fini
politici ed economici, e soprattutto nel pieno rispetto di tutti.
La pagina delle Associazioni è
dedicata al Collis Chorus a Ginevra,
raccontato da Bruno Fort.
Una trasferta in Svizzera
che, anche se non era iniziata nel migliore dei modi, si è conclusa tra gli
applausi, grazie al vasto repertorio che spaziava dai brani classici della
musica leggera italiana ai brani gospel-spiritual e altri richiesti dai molti
presenti
Gruppo Alpini di Budoia. 80 anni di vita.
Gli anniversari nella vita di tutti, costituiscono un momento di
ritrovo e di festa: ricordare per non dimenticare!
Il Gruppo di Budoia ha voluto dare solennità all’avvenimento con
una due giorni che ha visto partecipi le realtà locali Budoia, Dardago e Santa
Lucia, unite dalla penna nera.
Gli Alpini sono una forza legante e trainante. Sabato 25 aprile
la comunità di Santa Lucia ha ospitato la prima giornata di celebrazione con la
presentazione di un opuscoletto di memorie scritte dal reduce di Russia Paolo Busetti.
Il giorno seguente è stato denso di significative manifestazioni per
festeggiare la ricorrenza descritte in ogni particolare da Mario Povoledo.
Come sempre l'ultima parte del periodico è dedicata alle rubriche
- 'n te la vetrina,
- Lasciano un grande vuoto,
- Cronaca,
- Inno alla vita,
- I ne à scrit,
- Bilancio,
- Programma religioso.
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1915-2015. Continua in questo numero la pubblicazione dei
fascicoli in occasione del Centenario della Grande Guerra.
L’inizio del secondo
fascicolo è dedicato alla guerra di trincea, una “novità” di questo conflitto.
Viene poi riportato un breve racconto sulla guerra vissuta dal soldato Angelo
Diana Scunsor di Budoia.
Per onorare i nostri
caduti, i nostri eroi, abbiamo ritenuto opportuno scoprire qualcosa di più di
ognuno di loro, rispetto al semplice nome e cognome scolpito sui monumenti. In
questo fascicolo ricordiamo coloro che hanno perso la vita, a causa della
guerra, nel periodo giugno-dicembre 1915.
Il fascicolo è completato con
la continuazione del Diario di guerra di Antonio Parmesan di Dardago.
Il tutto è inserito nelle otto pagine centrali de l’Artugna, in modo da
poterle agevolmente staccare e conservare.
Nel 2018 si potranno unire i vari fascicoli per formare una ricca ed
interessante raccolta.
C'è qualche email in modo che posso contattare?
RispondiEliminafernandobodoia@gmail.com
Questo è l'indirizzo per mettersi in contatto con noi:
Eliminadirezione.artugna@gmail.com