Da questo numero fino a quelli che saranno pubblicati entro il 2018 ricordiamo la Grande Guerra con uno speciale inserto.
in copertina:
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l'Artugna: Suggestiva immagine della grotta scavata dal Cunath.
Foto di Urska Bricelj - Canyoning Cult Slovenia,
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Se i sass i
podhes parlà…!di Adelaide Bastianello Thìsa è il ricordo di 80 anni di storia di una storica attività
della piazza di Dardago. Infatti il 30 dicembre 2014 Nino (Giacomo Cosmo) ha
cessato l’attività di barista e
pizzaiolo e l’intero edificio viene messo in vendita dalla proprietà. Si
concludono così 80 anni esatti di storia della botega «da Cariola».
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Ne La lettera del Plevàn, don Maurizio
Busetti , illustra la ristrutturazione
della nostra Diocesi in seguito diella decisione dei Vescovi Italiani di
procedere al rinnovamento delle strutture diocesane. In particolare hanno fatto
la scelta di raggruppare le parrocchie in foranie e, all’interno di queste,
riunire le parrocchie di una determinata zona in Unità Pastorali.
Vittorio Janna Tavàn, con l’articolo Nel giardino del rispetto e del silenzio ricorda
che il sagrato, nticamere
spirituale, è luogo di liturgie e di riposo eterno. Pertanto non lo si scambi per un prato
«qualsiasi» (da poter utilizzare per la passeggiata dei propri cani, per i
giochi o per gli schiamazzi goliardici), ma lo si frequenti, se non altro, con
adeguata sensibilità.
...quanto sono belle le
montagne! Ricordi di don Matteo Pasut dei
giorni trascorsi a Budoia nella sua infanzia e nella sua giovinezza. Le vacanze a Budoia erano
annuali e piano piano attorno a don Matteo crebberoe molte
amicizie dei ragazzi e dei giovani, particolarmente
in occasione delle numerose iniziative sportive, gite, passeggiate in
montagna..
Tradithiòns dei nostri paesi è il pezzo di Adelaide
Bastianello Thìsa con il quale
ricorda che le tradizioni ci vengono tramandate dai nostri avi ed il loro scopo ed il loro
desiderio è che noi le trasmettiamo alle future generazioni. Durante il periodo
dell’Avvento e del Natale sono presenti forse in maggior numero. Alcune hanno
secoli di storia come il Presepe, altre un po’ meno, come il Panevin, altre
ancora sono un poco più recenti, come i Madhi. !Quest’ anno,
durante il periodo natalizio… le abbiamo rispettate veramente tutte! Buon
segno.
Radici comuni per due
sacerdoti.
Due religiosi, Rodolfo e Olinto
Vettor, avevano radici comuni: i loro bisnonni, rispettivamente Giovanni (n.
1782) e Gio Maria (n. 1779), erano fratelli.
Gianni Strasiotto
ricorda la figura di don Olinto e Gabriella e Alberta Panizzut tracciano il profilo di don Rodolfo.
Chei de ’l Ruial in Val de Croda, sempre più bella! Elencano le molte attività svolte
dal 2013 per la valorizzazione della Val de crode. In cantiere altri importanti
interventi. Intanto si sta preparando la seconda Festa del Ruial durante
la quale verrà inaugurata la nuova ruota ad acqua in lamiera al Mulin de Bronte.
Julia: Alessandro
Fontana offre ai lettori de l’Artugna, un breve ma coinvolgente
racconto ambientato in Val de Croda.
Lo pubblichiamo in tre puntate.
Come sempre l'ultima parte del periodico è dedicata
alle rubriche
- 'n te la vetrina,
- Lasciano un grande vuoto,
- Cronaca,
- Inno alla vita,
- I ne à scrit,
- Bilancio,
- Programma religioso.
Da questo numero inizia la pubblicazione dei
fascicoli in occasione del Centenario della Grande Guerra.
1915-2015
Sono passati
cent’anni dall’entrata dell’Italia in quella che sarà chiamata la Grande Guerra.
È un anniversario
importante e l’Artugna non poteva dimenticarlo, perché è un’occasione
unica per riflettere su quell’evento che ha coinvolto nazioni di tutto il mondo. Una
guerra talmente vasta e cruenta da provocare un orribile bilancio: si stima che le
vittime italiane siano state 1.240.000 (650 mila militari e 590 mila
civili) alle quali va aggiunto oltre un milione di feriti.
Il numero delle
vittime di tutte le nazioni belligeranti fu di circa 17 milioni (10 milioni
militari e 7 milioni civili). Un’inutile strage… un’orrenda
carneficina che disonora l’Europa come la definì
Benedetto XV, il Papa di allora.
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Da questo numero, fino a quelli che saranno pubblicati entro il 2018, ricorderemo la Grande Guerra con uno speciale inserto. troveranno posto una sezione dedicata all’evolversi degli eventi bellici a livello nazionale e internazionale e una riservata soprattutto ai fatti più direttamente legati alla nostra zona e ai nostri paesi.
Le pagine saranno arricchite con il materiale che i lettori hanno già fatto pervenire in redazione e con quello che arriverà in futuro. Collante di tutto ciò sarà il vivo racconto della guerra vissuta da Antonio Parmesan, tratto dalle pagine del suo ricchissimo diario di guerra.
Il tutto sarà inserito nelle otto pagine centrali de l’Artugna, in modo da poterle agevolmente staccare e conservare.
Nel 2018 si potranno unire i vari fascicoli per formare una ricca ed interessante raccolta.
Antonio Parmesan, figlio di Francesco e di Santa Zambon, nacque a Dardago il 7 settembre 1887, di professione tagliapietra, a Venezia.
È l’autore del diario, una trascrizione postuma con ulteriori e dettagliati approfondimenti degli appunti,quasi giornalieri, annotati al fronte su ‘pratici’ foglietti volanti sgualciti dal vissuto drammatico e dal passare
degli anni.
Il testo è stato trascritto, rispettando la versione originale.
La foto riproduce il frontespizio di «Le Memorie», decorato di elementi militari dallo stesso autore. Al centro il protagonista «soldato».
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