sabato 4 aprile 2015

l'Artugna n.134 - Pasqua 2015

E' stato pubblicato il numero 134 del periodico.


Da questo numero  fino a quelli che saranno pubblicati entro il 2018 ricordiamo la Grande Guerra con uno speciale inserto.

in copertina:

l'Artugna:  Suggestiva immagine della grotta scavata dal Cunath
Foto di Urska Bricelj - Canyoning Cult Slovenia,
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Ne  La lettera del Plevàn, don Maurizio Busetti , illustra la ristrutturazione della nostra Diocesi in seguito diella decisione dei Vescovi Italiani di procedere al rinnovamento delle strutture diocesane. In particolare hanno fatto la scelta di raggruppare le parrocchie in foranie e, all’interno di queste, riunire le parrocchie di una determinata zona in Unità Pastorali.

Vittorio Janna Tavàn, con l’articolo Nel giardino del rispetto e del silenzio ricorda che il sagrato, nticamere spirituale, è luogo di liturgie e di riposo eterno. Pertanto non lo si scambi per un prato «qualsiasi» (da poter utilizzare per la passeggiata dei propri cani, per i giochi o per gli schiamazzi goliardici), ma lo si frequenti, se non altro, con adeguata sensibilità.




Se i sass i podhes parlà…!di Adelaide Bastianello Thìsa è il ricordo di 80 anni di storia di una storica attività della piazza di Dardago. Infatti il  30 dicembre 2014 Nino (Giacomo Cosmo) ha cessato  l’attività di barista e pizzaiolo e l’intero edificio viene messo in vendita dalla proprietà. Si concludono così 80 anni esatti di storia della botega «da Cariola».


...quanto sono belle le montagne! Ricordi di  don Matteo Pasut dei giorni trascorsi a Budoia nella sua infanzia e nella sua giovinezza. Le vacanze a Budoia erano annuali e piano piano attorno a don Matteo crebberoe molte
amicizie dei ragazzi e dei giovani, particolarmente in occasione delle numerose iniziative sportive, gite, passeggiate in montagna..

 Tradithiòns dei nostri paesi è il pezzo di Adelaide Bastianello Thìsa con il quale ricorda che le tradizioni ci vengono tramandate  dai nostri avi ed il loro scopo ed il loro desiderio è che noi le trasmettiamo alle future generazioni. Durante il periodo dell’Avvento e del Natale sono presenti forse in maggior numero. Alcune hanno secoli di storia come il Presepe, altre un po’ meno, come il Panevin, altre ancora sono un poco più recenti, come i Madhi. !Quest’ anno, durante il periodo natalizio… le abbiamo rispettate veramente tutte! Buon segno.

Radici comuni per due sacerdoti.
Due religiosi, Rodolfo e Olinto Vettor, avevano radici comuni: i loro bisnonni, rispettivamente Giovanni (n. 1782) e Gio Maria (n. 1779), erano fratelli.
Gianni Strasiotto ricorda la figura di don Olinto e Gabriella e Alberta Panizzut  tracciano il profilo di don Rodolfo.

Chei de ’l Ruial in Val de Croda, sempre più bella! Elencano le molte attività svolte dal 2013 per la valorizzazione della Val de crode. In cantiere altri importanti interventi. Intanto si sta preparando la seconda Festa del Ruial  durante
la quale verrà inaugurata la nuova ruota ad acqua in lamiera al Mulin de Bronte.

Julia: Alessandro Fontana offre ai lettori de l’Artugna, un breve ma coinvolgente racconto ambientato in Val de Croda.
Lo pubblichiamo in tre puntate.

Come sempre l'ultima parte del periodico è dedicata alle rubriche 

  • 'n te la vetrina,
  • Lasciano un grande vuoto,
  • Cronaca, 
  • Inno alla vita
  • I ne à scrit
  • Bilancio,  
  • Programma religioso.

Da questo numero inizia la pubblicazione dei fascicoli in occasione del Centenario della Grande Guerra.
1915-2015
Sono passati cent’anni dall’entrata dell’Italia in quella che sarà chiamata la Grande Guerra.
È un anniversario importante e l’Artugna non poteva dimenticarlo, perché è un’occasione unica per riflettere su quell’evento che ha coinvolto nazioni di tutto il mondo. Una guerra talmente vasta e cruenta da provocare un orribile bilancio: si stima che le vittime italiane siano state 1.240.000 (650 mila militari e 590 mila civili) alle quali va aggiunto oltre un milione di feriti.
Il numero delle vittime di tutte le nazioni belligeranti fu di circa 17 milioni (10 milioni militari e 7 milioni civili). Un’inutile strage… un’orrenda carneficina che disonora l’Europa come la definì Benedetto XV, il Papa di allora.


Da questo numero, fino a quelli che saranno pubblicati entro il 2018, ricorderemo la Grande Guerra con uno speciale inserto. troveranno posto una sezione dedicata all’evolversi degli eventi bellici a livello nazionale e internazionale e una riservata soprattutto ai fatti più direttamente legati alla nostra zona e ai nostri paesi.

Le pagine saranno arricchite con il materiale che i lettori hanno già fatto pervenire in redazione e con quello che arriverà in futuro. Collante di tutto ciò sarà il vivo racconto della guerra vissuta da Antonio Parmesan, tratto dalle pagine del suo ricchissimo diario di guerra.
Il tutto sarà inserito nelle otto pagine centrali de l’Artugna, in modo da poterle agevolmente staccare e conservare.
Nel 2018 si potranno unire i vari fascicoli per formare una ricca ed interessante raccolta.

Antonio Parmesan, figlio di Francesco e di Santa Zambon, nacque a Dardago il 7 settembre 1887, di professione tagliapietra, a Venezia.
È l’autore del diario, una trascrizione postuma con ulteriori e dettagliati approfondimenti degli appunti,quasi giornalieri, annotati al fronte su ‘pratici’ foglietti volanti sgualciti dal vissuto drammatico e dal passare
degli anni.
Il testo è stato trascritto, rispettando la versione originale.

La foto riproduce il frontespizio di «Le Memorie», decorato di elementi militari dallo stesso autore. Al centro il protagonista «soldato».

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